venerdì 1 ottobre 2010

AMARLI SENZA SE E SENZA MA...


Immagine tratta da www.lacasanellaprateria.com

Questo libro è il givaway della settimana dei random act of kindness di Claudia. Non lo conoscevo, ma queste poche righe mi hanno particolarmente attratto.

...mettere in discussione le nostre certezze educative e spostare il punto di vista dalle nostre aspettative ai reali bisogni dei bambini...

La frase è molto d'effetto ma credo che nella pratica sia difficile razionalizzare su quali siano le reali esigenze dei bambini, quando noi diciamo un NO e cerchiamo di dare loro una buona educazione non facciamo altro, nella maggior parte dei casi, di andare contro le loro naturali pulsioni, le pulsioni primitive della specie umana.
E questo perchè? per farci accettare dalla società, perchè essere educati è un buon biglietto da visita.
Noi genitori abbiamo l'interesse di salvarci la faccia di fronte al mondo, ma i bambini? che interesse hanno ad assecondarci? Questione di potere, di ricatto...è meglio che ascolti perchè da lui/lei dipendo, senò chi è che mi dà da magnà???

Potrà sembrare un ragionamento pazzoide il mio, ma è solo l'elaborazione di una frase di un libro che sto leggendo in questo periodo (L'eleganza del riccio di Muriel Barbery), che mi è rimasta impressa.
 
...Che cosa significa educare? Significa proporre instancabilmente camelie sul muschio come diversivi alla pulsione della specie, la quale non si spegne mai e minaccia continuamente il fragile equilibrio della sopravvivenza...

Sarà il periodo propenso a darmi certi spunti di riflessione, ma casualmente poco fa, sintonizzata sulla trasmissione 28 minuti di Radio 2 ho sentito un'altra frase che diceva più o meno così:

Non dovremmo stupirci quando gli uomini s'ammazzano tra di loro, ma dovremmo stupirci di vedere tutte le mattine delle scimmie che si vestono per andare al lavoro.

Insomma, educare sembrerebbe proprio un processo che va contro la naturalità degli eventi.

Detto questo non voglio diventare una seguace delle teorie di Rousseau e mandare i miei figli a sopravvivere nel bosco, ma ritengo interessante una prospettiva di educazione che vada incontro ai bisogni dei bambini.
Perchè educare, me ne rendo conto ogni giorno di più, è davvero una grande responsabilità.

7 commenti:

  1. ciao,
    se può contare, secondo me, al di là della fatica che comunque si fa, se si riesce ad entrare in un contatto profondo con i propri figli li si "educa" senza educarli, nel senso che insegnamo loro ciò che siamo (cos'altro potremmo insegnargli?) e speriamo che diventino qualcosa di meglio facendogli sentire che crediamo in loro. Quando questa magia si compie tutto diventa facile e non c'è bisogno di stravolgere.....
    E' che a volte lasciarsi andare ed avere fiducia in sè e in loro è più difficile di quanto sembri e richiede continuo allenamento.
    Bel post.
    a presto

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  2. Bello questo post. L'argomento è interessante e ci spinge a porre l'attenzione su un tema molto delicato: l'educazione. Educare è una grande responsabilità, riuscire a farlo adeguandosi ai bisogni del bambino è una vera sfida.

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  3. Quando mi trovo a dire dei "NO" a mio figlio, sento spesso una vocina dentro di me che dice "perchè no?" e talvolta la risposta è solo la mia comodità del momento, piuttosto che una scelta educativa nei confronti del piccolo.
    Cerco di parlare, spiegare e motivare quante più cose possibili al Paciuk, nella speranza di poter così costruire un rapporto di fiducia reciproco.
    SPERIAMO!
    Bello il post e interessante il libro. Facci anche sapere come è "L'eleganza del riccio" che mi incuriosisce!

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  4. Io a riguardo credo che la miglior educazione "tacita" che possiamo dar loro sia l'esempio.
    Però ogni tanto bisogna anche intervenire! Ciò che seminiamo ora lo raccoglieremo quando saranno adolescenti/adulti...sappiamo che dobbiamo seminare al meglio ma tante volte non sappiamo come sia meglio seminare!

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  5. hai pienamente ragione. questo libro non lo conoscevo ma lo metterò al più presto tra la lista di quelli da leggere

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  6. Rousseau è sempre stato il mio preferito

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  7. Ho letto questo libro, mi è piaciuto un sacco! Lo consiglio caldamente!
    Anche se poi riuscire a essere e comportarsi come si vorrebbe, specie coi figli, è più facile a dirsi che a farsi...
    Bel bel blog ;-)

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