Seconda puntata. Bambini in montagna, da quale eta?
Partendo dal presupposto che nessuno di noi intenda come "montagna" la scalata dell'Everest e rimanendo ad un'altidudine che può andare dai 1000 ai 2500 metri s.l.m. potete affrontare il dislivello tranquillamente anche con un neonato, non avrà nessun problema ad adattarsi da un punto di vista fisico, l'importante è non sottoporlo a bruschi sbalzi d'altitudine (evitate quindi seggiovie e funivie).
L'unico lato negativo dell'affrontare la montagna e magari qualche passeggiata con un bambino molto piccolo è che dovrete farvi carico del suo peso (con uno zaino o passeggino) e del peso di tutto il necessario per il cambio e i suoi bisogni primari (pannoloni, pappe...).
Tra il secondo e il terzo anno di vita i bimbi cominciano ad essere più autonomi, sono in grado di camminare e muoversi con sicurezza, iniziano a togliere il pannolone e ad essere molto interessati ad esplorare l'ambiente che li circonda, questa è l'età ideale per iniziare ad affrontare le prime escursioni in autonomia.
Per cominciare è sufficiente una passeggiatina di 20 minuti (più una pausa e altrettanto tempo per il ritorno: tempo totale un'ora circa), lasciamo che i bambini camminino il più possibile con le loro gambette, se sono stanchi proponiamo di fermarci a riposare o a giocare un pochino e poi riprendiamo, concediamogli un aiutino solo se li vediamo veramente in difficoltà o se sono assonnati.
Solitamente ai bambini piace camminare in montagna, ci sono un sacco di cose da esplorare e da scoprire e conquistano metri senza neanche accorgersene, non facciamoci influenzare invece dal loro comportamento cittadino: spesso bimbi che per strada brontolano per fare solo 100 metri a piedi una volta nel bosco potrebbero camminare per ore (mio figlio è uno di questi!!!).
Ovviamente noi adulti dovremo adattarci al loro passo e rinunciare a mete troppo impegnative per la loro età, ma questo lo approfondiremo nella prossima puntata!
Partendo dal presupposto che nessuno di noi intenda come "montagna" la scalata dell'Everest e rimanendo ad un'altidudine che può andare dai 1000 ai 2500 metri s.l.m. potete affrontare il dislivello tranquillamente anche con un neonato, non avrà nessun problema ad adattarsi da un punto di vista fisico, l'importante è non sottoporlo a bruschi sbalzi d'altitudine (evitate quindi seggiovie e funivie).
L'unico lato negativo dell'affrontare la montagna e magari qualche passeggiata con un bambino molto piccolo è che dovrete farvi carico del suo peso (con uno zaino o passeggino) e del peso di tutto il necessario per il cambio e i suoi bisogni primari (pannoloni, pappe...).
Tra il secondo e il terzo anno di vita i bimbi cominciano ad essere più autonomi, sono in grado di camminare e muoversi con sicurezza, iniziano a togliere il pannolone e ad essere molto interessati ad esplorare l'ambiente che li circonda, questa è l'età ideale per iniziare ad affrontare le prime escursioni in autonomia.
Per cominciare è sufficiente una passeggiatina di 20 minuti (più una pausa e altrettanto tempo per il ritorno: tempo totale un'ora circa), lasciamo che i bambini camminino il più possibile con le loro gambette, se sono stanchi proponiamo di fermarci a riposare o a giocare un pochino e poi riprendiamo, concediamogli un aiutino solo se li vediamo veramente in difficoltà o se sono assonnati.
Solitamente ai bambini piace camminare in montagna, ci sono un sacco di cose da esplorare e da scoprire e conquistano metri senza neanche accorgersene, non facciamoci influenzare invece dal loro comportamento cittadino: spesso bimbi che per strada brontolano per fare solo 100 metri a piedi una volta nel bosco potrebbero camminare per ore (mio figlio è uno di questi!!!).
Ovviamente noi adulti dovremo adattarci al loro passo e rinunciare a mete troppo impegnative per la loro età, ma questo lo approfondiremo nella prossima puntata!
illuminante davvero!
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